ADI, ANDU, CISL-Università, COBAS-Pubblico Impiego, CoNPAss, FLC-CGIL,
LINK, RETE29Aprile, SUN, UDU, UGL-INTESA FP, UIL RUA, USB-Pubblico Impiego
PER SALVARE E RILANCIARE L'UNIVERSITÀ
SETTIMANA NAZIONALE DI DIBATTITO E MOBILITAZIONE
22-27 OTTOBRE 2012
Le
Organizzazioni e le Associazioni universitarie hanno più volte
denunciato la condizione drammatica in cui versa l'Università
italiana, aggravata dal recente Decreto Legge sulla spending
review.
La Legge 240/2010 si è rivelata
in buona parte inapplicabile e funzionale ad una gestione rigidamente
burocratica, centralizzata e verticista degli atenei. Una gestione
che si è affiancata alla progressiva riduzione di finanziamenti, di
organici, di strutture e percorsi formativi. L'attuale governo invece
di intervenire sui limiti e le contraddizioni di quella legge, e di
segnare un cambio di passo rispetto al precedente governo, ha
ulteriormente ridotto i già limitati spazi di democrazia negli
Atenei per mezzo di ricorsi ai TAR su Statuti giudicati “troppo
democratici”, ha prorogato il mandato dei rettori in scadenza ed ha
lasciato accrescere i poteri e le prerogative dell'ANVUR ben al di là
del mandato di legge. Se il referendum sull'abolizione del valore
legale del titolo di studio voluto dal governo si è dissolto grazie
all'opposizione venuta dal mondo dell'istruzione e della ricerca, si
porta a compimento lo svuotamento del diritto allo studio con il
progressivo aumento della tassazione studentesca e del numero dei
corsi a numero chiuso o programmato. Infine, il perdurare del blocco
sostanziale delle assunzioni e delle opportunità di carriera
rischia di essere aggravato dalla messa in opera di procedure
arbitrarie, illogiche e farraginose di abilitazione scientifica
nazionale.
Ancora una volta, consapevoli che
il Paese e chi opera e studia negli Atenei non possono più tollerare
che venga cancellata l'Università pubblica, autonoma, democratica,
di qualità e aperta a tutti, torniamo a denunciare il comportamento
del ministro Profumo che prosegue nell'opera di smantellamento, e
rifiuta il confronto con l'insieme delle rappresentanze del mondo
universitario.
E' sempre più urgente modificare
le norme sull'Università per andare in una direzione opposta e
contraria a quella finora seguita e che si vorrebbe continuare a
perseguire. Ribadiamo che per questo occorre:
- Investire con la massima urgenza e in quantità rilevante sulla ricerca (a partire dalla valorizzazione del dottorato) e l'alta formazione per raggiungere almeno il livello della media europea, nella direzione proposta da “Strategia di Lisbona” e da “Agenda europea 2020”. Prevedere il finanziamento del FFO sulla base di dati certi e oggettivi (es. costo standard per studente).
- Difendere il valore legale dei titoli di studio, individuando con il mondo universitario politiche capaci di innalzare effettivamente la qualità dell'offerta formativa in tutti gli Atenei. In questa direzione è necessario valorizzare il titolo di dottore di ricerca all'interno e all'esterno dell'Università.
- Favorire l'accesso in ruolo dei precari prevedendo un reale turn over. Assicurare reali prospettive di carriera al personale già di ruolo. Procedere nell'immediato all'assunzione dei vincitori di concorso.
- Realizzare un vero diritto allo studio, assicurando a tutti gli studenti idonei la borsa di studio, aumentando e migliorando i servizi (biblioteche, aule, laboratori, ecc.) e le condizioni di vita degli studenti (residenze, mense, ecc.). In direzione opposta vanno invece l'aumento delle tasse, l'introduzione dei prestiti d'onore e di altri strumenti di indebitamento, il progressivo ricorso al numero programmato degli accessi. Riteniamo che si debbano urgentemente ritirare i provvedimenti che prevedono l'aumento della tassazione studentesca e che rischiano di determinare un drammatico calo nelle immatricolazioni proprio nelle fasce sociali più debole ed esposte
- Ribadire l'importanza di un organo nazionale di piena rappresentanza e di coordinamento del Sistema nazionale delle Università.
- Rivedere l'attuale governance universitaria: in alternativa ai poteri immensi e antidemocratici del rettore e del CdA, è necessario rafforzare il Senato Accademico, direttamente eletto da tutte le componenti, con responsabilità della programmazione, del coordinamento e del controllo. Va inoltre assicurata la piena autonomia finanziaria e gestionale ai dipartimenti.
- Introdurre trasparenti meccanismi di reclutamento in ruolo. Garantire l'avanzamento di carriera sulla base di valutazioni individuali nell'ottica di un ruolo unico della docenza, senza distinzioni di diritti e doveri, nel quale comprendere gli attuali ordinari, associati e ricercatori.
- Prevedere un'unica figura pre-ruolo a tempo determinato, di breve durata e adeguata retribuzione, con reale autonomia di ricerca e il riconoscimento pieno dei diritti.
- Valorizzare le professionalità del personale tecnico-amministrativo, superare il blocco della contrattazione nazionale e del turn over, investire in aggiornamento e formazione.
Questi cambiamenti vanno
realizzati subito per rilanciare il ruolo fondamentale
dell'Università per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del
Paese. L'attuale crisi impone - come in altri Paesi - di
puntare/investire sull'Università, invece di utilizzare la crisi
stessa come pretesto per la sua demolizione a vantaggio di potentati
economici e accademici.
Per
ottenere tutto questo facciamo APPELLO
a studenti, docenti e personale T.A e all'opinione pubblica affinché
sostenga una battaglia che più di ogni altra può portare al
superamento di una crisi che altrimenti risulterà irreversibile.
Si
chiede a tutte le forze politiche e alla società civile un confronto
sulle questioni da noi poste anche in vista della prossima scadenza
elettorale che si augura possa portare alla costituzione di un
Parlamento e di un Governo che non ascoltino soltanto coloro che
hanno interesse allo smantellamento dell'Università statale.
Per
sostenere queste nostre richieste si promuove una settimana nazionale
di dibattito e mobilitazione dal 22 al 27 ottobre 2012 durante la
quale negli
Atenei si terranno Assemblee unitarie di tutte le componenti.
Roma, 14 settembre 2012
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