martedì 19 febbraio 2013

armiamoci e partite!

La Gazzetta del Sud pubblica un articolo in cui si parla di una lettera sottoscritta da venti senatori (su trentadue) in cui viene chiesto al decano dell' Università di Messina di anticipare "il prima possibile" la data delle elezioni del Rettore.
L'articolo chiarisce che questi venti costituiscono il "...gruppo di docenti che appoggia la corsa all'ermellino di Pietro Navarra..." e continua riportando che "... l'economista ... ha preferito non sottoscrivere l'atto per una questione di correttezza".
Naturalmente ciascun docente può decidere di appoggiare, o non appoggiare, la corsa all'ermellino di chiunque.
Ciò che, invece, ci incuriosisce sono le veremotivazioni che spingono questo gruppo di Senatori a sparare sulla Croce Rossa.
Perché, infatti, chiedere al Decano di stringere i tempi di una elezione che, se la loro richiesta fosse accolta, avverrebbe con soli due mesi (scarsi) di anticipo rispetto alla road map comunque dettata dallo Statuto. [art.9, §3]
Il Rettore in carica, a meno di avvenimenti straordinari, cesserà dalle funzioni il 30 settembre 2013 [art. 53, §1].
Francamente paventare una campagna 'lunga' ed 'estenuante' appare al limite del ridicolo: ben altri fatti e circostanze di ben altra gravità, nell'Ateneo messinese, sono stati lunghi ed estenuanti ed hanno visto costoro muti spettatori.
Viene agitato lo spettro di possibili sovrapposizioni con altre votazioni amministrative come se ciò costituisse chissà quale problema od ostacolo.
Definiremmo questa motivazione un po...scipitella!
Addirittura la campagna elettorale sarebbe " dannosa per l'Ateneo "
E qui, speriamo di aver capito male: in caso contrario il gruppo di Senatori starebbe esprimendo un convincimento delle dinamiche della Democrazia tanto rozzo quanto irricevibile.
Ma il fatto che ci rende realmente increduli e stupiti risiede nel fatto che "...l'economista ... ha preferito non sottoscrivere l'atto per una questione di correttezza".
Delle due, l'una:

  1. l'atto è corretto, e allora perché non lo firma?
  2. l'atto non è corretto, e allora perché lo fa firmare ad altri in sua vece? (da qui il titolo del post, ndr)


Di fatto la campagna elettorale, intesa come proposizione e confronto di idee, non è ancora iniziata e ci rifiutiamo di credere che qualcuno possa averne posta in essere una sotterranea fatta di incontri segreti, di accordi celati, di inconfessabili voti di scambio con i 'potenti' (o supposti tali) di turno.
Sicché la partita adesso sarebbe chiusa.
Prima, vogliamo sentire tutti.
Vogliamo misurare il coraggio, la tensione morale, l'amore per l'Istituzione, la competenza tecnica, il livello etico, la democraticità di ogni singolo candidato. Vogliamo capire, confrontare, farci la nostra idea, dibattere, discutere, appassionarci. Vogliamo scegliere.
Vogliamo tutto il tempo che ci serve.
Il 'popolo universitario' ha sete di democrazia: chi non se ne è accorto, sbaglia.
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