aggiornamento del 13 novembre 2012
Ad otto giorni dalla diffusione alla stampa, ancora nessuna risposta è giunta alle 10 semplici domande poste dal Comitato Nazionale NO.PROROGA.RETTORI. Nelle intenzioni di chi le sollevava, le dieci questioni, a prescindere dagli sviluppi delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Messina e dagli esiti dei ricorsi pendenti in sede amministrativa, avrebbero dovuto rappresentare un accorato invito a fare chiarezza sulla gestione dell'Ateneo messinese, restituendo alla comunità accademica quel clima di trasparenza al quale dovrebbe sempre essere improntata la Pubblica Amministrazione. Spiace constatare che invece, mentre i vertici dell'Ateneo si sottraggono al confronto, ritenendo di non dovere rispondere su alcuna delle serie questioni sollevate, giunge notizia di adunanze di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, convocate per il 14 Novembre p.v. e si apprende ufficiosamente che è intenzione proseguire nell'accanimento terapeutico nei confronti degli organi di governo ormai esautorati fino alla conclusione del mese di Dicembre.
Rivendicando il diritto al rispetto che si deve a chi seriamente e lealmente interpreta il proprio ruolo nell'ambito della nostra Università come un servizio alla collettività e di chi ha sempre anteposto ai propri interessi il profondo rispetto per le Istituzioni, ci appelliamo alla cittadinanza, alla politica e agli organi di informazione, affinché si facciano latori del nostro desiderio di chiarezza e trasparenza, rivolgendo insieme a noi un pressante invito agli organi di governo dell'Ateneo: per favore, rispondeteci.
Antonella Arena
le 10 domande per gli organi di governo dell’Ateneo messinese
- La sentenza del T.A.R. di Catania n. 2586 del 29 ottobre 2011 che annullava le auto proroghe, immediatamente esecutiva, è stata notificata all’Ateneo il 31 ottobre 2011. Perché l’amministrazione dell’Ateneo non ne tenne conto, procedendo alla immediata convocazione elettorale per il rinnovo dei Direttori di Dipartimento scaduti il 31/10/2010?
- Perché piuttosto, con nota n. 55945 del 3 novembre 2011, il Rettore, senza fare menzione alcuna della sentenza del T.A.R. n. 2586, ma richiamandosi alla adozione del nuovo Statuto, lasciò intendere che “gli Organi Collegiali e gli Organi, ai sensi dell’art. 2, comma 9, della legge n.240/2010, decadranno all’atto della costituzione dei nuovi Organi” e che “solo in caso di collocamento in quiescenza e/o di dimissioni volontarie si procederà ad indire nuove elezioni”, pur essendo consapevole del fatto che legge 240/2010, entrata in vigore nel gennaio 2011, mai avrebbe potuto prorogare i Direttori di Dipartimento decaduti prima della propria emanazione?
- Perché i Direttori il cui mandato era scaduto il 31/10/2010, pur consapevoli di non potere usufruire di alcuna proroga continuarono a presiedere le adunanze dei rispettivi Consigli di Dipartimento, esponendo gli interessati al rischio che le delibere assunte nel corso delle riunioni potessero essere nulle?
- Perché solo in data 14 Aprile 2012, il Rettore con nota n. 1506. stabilì finalmente che era giunto il tempo di procedere al rinnovo dei Direttori di Dipartimento scaduti?
- A che titolo ed in rappresentanza di chi i Consiglieri di amministrazione eletti per il triennio finanziario 2008-2010avrebbero continuato fino ad oggi a pronunciarsi in merito a questioni di interesse per l’Ateneo? Hanno per caso i consiglieri in questione deliberato anche in merito al trasferimento di risorse verso la Fondazione Università nella seduta del CdA del 22 Ottobre 2012?
- Perché i Presidi il cui mandato era scaduto il 31/11/2011, pur essendo assolutamente questionabile il loro diritto ad usufruire della proroga, continuarono a presiedere le adunanze dei rispettivi Consigli di Facoltà per tutta la durata dell’anno accademico2011/2012 ed in rappresentanza di chi costoro hanno continuato a sedere sino ad oggi in Senato Accademico, esprimendosi su questioni di rilevanza per l’Ateneo, come la deliberazione dello Statuto e l’atto costitutivo della Fondazione Università, all’ordine del giorno dell’adunanza del 20/10/2012?
- La sentenza del T.A.R. di Catania n. 2586/2011 ha confermato che S.A. e C.d.A. hanno operato dal 2009 con la presenza di componenti scaduti (i rappresentanti degli studenti). Siffatta componente è stata rinnovata solo nel maggio 2011. Si deve evincere che è pratica diffusa da parte degli attuali organi di governo arrogarsi il diritto di operare a prescindere dal rispetto delle rappresentanze e del termine dei mandati?
- Non ritiene l’amministrazione dell’Ateneo, che le reiterate istanze di chiarimento a proposito della legittimità della permanenza in carica dei Direttori di Dipartimento e dei Presidi da parte di docenti dell’Ateneo, avrebbero meritato una replica?
- Nel periodo intercorso tra la data in cui la sentenza n. 2586/2011 fu notificata (03/11/2011) e la data in cui le cariche furono rinnovate (Aprile 2012), i Direttori dei Dipartimenti scaduti il 31/10/2010 hanno forse continuato a percepire la propria indennità di carica? Nel periodo intercorso tra la cessazione del proprio mandato (31/10/2011) e la conclusione dell’anno accademico 2011/2012, i Presidi hanno forse continuato a percepire la propria indennità di carica? Nel periodo intercorso tra la cessazione del proprio mandato (Dicembre 2010) e l’ultima riunione del CdA i Consiglieri di amministrazione scaduti hanno forse continuato a percepire il proprio gettone di presenza?
- Lo Statuto di Ateneo - dopo il comma 42-ter della legge di revisione di spesa e dopo l’ordinanza 03919/2012 del Consiglio di Stato occorre prenderne atto – è stato adottato nell’anno 2012. Posto che la proroga ex lege 240/2010 del mandato dei rettori è subordinata alla adozione dello Statuto, come spiega il Magnifico Rettore, il cui mandato è cessato il 31/10/2011, la propria permanenza in carica nell’anno accademico 2011/2012?
Il Comitato Nazionale NO.PROROGA.RETTORI
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